lunedì 30 aprile 2012

Aurinko

Oggi è tornato il Sole.
- Se questo è un sogno non mi svegliare.
- E se non lo fosse?
- Continua a baciarmi fino a quando non mi addormento. Così potrò sognare di te, di noi, e domani sarai tu a svegliarmi nel giorno. 
Se invece fossimo già desti, allora domani pioverà e noi usciremo e cammineremo sotto la pioggia, sentiremo i capelli e la pelle bagnarsi, e sapremo che ogni cosa è il frutto generato dall'irruzione della fantasia nella nostra memoria; la memoria unica dell'umanità che tutti condividiamo e la fantasia pura e assoluta madre di tutti gli astri.. Ci guarderemo negli occhi e avremo volti diversi, ma ci riconosceremo ugualmente, come se ci conoscessimo da quando siamo stati bambini, e forse ci siamo appena incontrati. La piazza sarà piena di ombrelli sulle persone, ci saranno alcune donne travestite da enormi farfalle, i bambini terranno tutti in una mano un filo bianco legato a un palloncino blu, gli studenti berranno e canteranno canzoni di lingue antiche, si arrampicheranno sulla statua della fontana e le daranno un bacio, per infrangere ogni regola legge tabù o promessa patuita da vecchi timorosi, i cafè saranno pieni di uomini reduci dal circo delle loro esistenze, inconfondibili, incorreggibili, in giorni sempre uguali non noteranno che il crepuscolo si è spostato verso nord, che le anatre stanno tornando, sui canneti volan basse le cicogne, ogni cosa fa ritorno in questi giorni, anche alle nostre mani tornano le poesie imparate a memoria e poi del tutto dimenticate, verso Itaca, viandanti e musici saranno in ascolto al riparo dalle nuvole, mentre i negozi saranno tutti aperti, colmi di vanità, ruberanno al creato la nostra sacra attenzione per tributare nostro ogni genere di oggetto ideato per essere padrone, per possederci: letti e materassi di eterno riposo, campane di vetro per dimore, precisi orologi sempre in ritardo in corsa, sfarzosi paraocchi contro la luce, vesti ed abiti marchiati, parlanti, presenti passati e futuri da ogni angolo della terra, meccanismi mobili e portatili per contenerci, oro gemme e pesanti pietre brillanti a gravare sulle dita i polsi le orecchie e il collo del nostro aureo animo nato libero e leggero come i raggi del cielo, e sento ora vibrare armonicamente nell'aria il suono delle campane, battute con foga dall'orchestra senza direttore di tutti i campanili della città, siamo ora un'ora più vicini, ed esiste un punto nello spazio in cui si possono udire i rintocchi sincronizzati, il mercato oltre la piazza chiude anche questa settimana, avendo ceduto i fiori della terra in cambio di numeri di concetti, i cestini degli acquisti sono sazi e ci si appresta alle proprie cucine, le gocce sono diventate sottili, il vento un sussurro, ed io potrei morire adesso. Ovunque sia, potrei giurare che il tempo per un attimo si è fermato, mentre fissavo i tuoi occhi umidi e lucidi, ti ho vista.

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