Il frigorifero con l'influenza, il telefono acido perso, la parola di matita scritta cancellata dal muro con la gomma, le due piantine di peperoncino e la disgiunzione, Neutrino sei ovunque sei il mio cuore, solo un paio di occhiali i più ignoranti della spiaggia, non abbiamo rotto neanche un bicchiere quella sera, i tappi per ascoltare il vento e gli allevamenti di insetti lumache ricci e gechi, la bicicletta che rompe catene per la libertà, l'erba spaccapietre, chiamate oltreoceano senza risposta, era giorno e una stella stava sospesa nel cielo, il temporale estivo con il tramonto tinto, posticipiamo la nostra partenza di solo ritorno, il pendolo smemorato ha versato due lacrime, sette giorni, ogni tanto sorridi ogni tanto annuisci, ti sei rivolto una volta soltanto ad un oggetto inanimato, ricordi quel giorno abbiamo visto cadere una foglia?, condividiamo le radici, la tua trombetta senza ancia, con una nota soltanto una, le parole che hai sempre voluto pronunciare e il tuo silenzio. Se ripassi da qui, vieni a trovarci e mostraci ancora cosa possiamo fare per riscattare il giorno, per abbandonarci, per infrangere questo blues infinito, usciamo ora: andiamo a caccia di demoni, non importa se le nostre impronte rimarranno sulla neve o se i cani si sentiranno inquieti nel vederci, se non riusciremo a trovare la nostra ombra questa notte, non importa davvero, per questo prego a te. Buon Compleanno.
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